Credo di
avere un difetto.
Quando si
parla di attori, saghe o film preferiti non mi fermo mai a ragionare e l’unico
impulso che ho è quello di dire “Non vedo l’ora!”. Ecco oltre a non vedere
l’ora, non vedo neanche tutto il resto, e come un fan-boy qualsiasi mi fiondo
appena possibile sul film, mi metto comodo e lo guardo. Purtroppo la maggior
parte delle volte rimango deluso e mi sforzo a cercare lati positivi per poter
salvare il salvabile, ma ahimè mi scontro con la dura realtà, cioè quella di aver appena assistito ad un film
mediocre. Non fa eccezione questo Terminal.
Il film l’ho
conosciuto per caso mesi fa grazie al mio amore nei confronti dell’attrice
protagonista Margot Robbie. Devo dire che una volta finito il trailer sono rimasto
parecchio stuzzicato dal concept, dai personaggi e dall’ambientazione in
generale pur non capendo granché di cosa esattamente si trattasse o parlasse il
film in questione. Ho aspettato pazientemente l’uscita in Blu-Ray e senza leggere alcun tipo di recensione o
parere in rete ho iniziato la visione.
Il film è
diretto e scritto di sana pianta da Vaughn Stein al debutto in regia con
protagonisti appunto la mia amata Margot Robbie, Simon Pegg, Dexter Fletcher,
Max Irons e Mike Myers, non un cast di prim’ordine se escludiamo la
protagonista e Mike Myers, famoso per lo più nel ruolo in Austin Powers.
Per
raccontarvi la trama in modo più semplice ed esaustivo possibile senza farvi
spoiler mi faccio aiutare da Wikipedia:
"Due sicari
accettano una missione ad alto rischio per un misterioso mandante in cambio di
una grande ricompensa. Lungo la strafa però incontrano una donna che potrebbe
essere più coinvolta di quanto non si fossero resi conto."
Detta così
la trama sembra parecchio sempliciotta e invece il caro e buon vecchio Stein ha
deciso di incasinare tutto, raccontando la storia in maniera confusionaria, sentendosi
una specie di provetto Tarantino e dando una svolta finale al film pietosa. Mi
dispiace ma la storia non si salva, fa acqua da tutte le parti, non è
credibile, e questa mania di essere dei geni incompresi non sta facendo altro
che rovinare moltissimi film che hanno del potenziale ma che puntualmente
sbattono su di un muro troppo alto da scavalcare per tanti registi. Basterebbe
un attimino fermarsi a riflettere e fare le cose semplici, il che non vuol dire
banali, ma chiare e comprensibili allo spettatore e soprattutto coerenti.
Il cast poi
non aiuta minimamente, pessimi i due sicari (Dexter Fletcher, Max Irons) con il
primo che si crede figo e carismatico quando invece ha recitato da cani, e il
secondo che ha fatto altrettanto con un personaggio più ridicolo della sua
performance da attore. Mike Myers buono per tre quarti di film per poi perdersi
miseramente nel finale. Ottimi invece Simon Pegg e Margot Robbie che ancora una
volta mostra il suo immenso talento. MA...
Il mio è una
ma enorme non per la prestazione offerta dall’attrice Australiana che ripeto è
impeccabile, ma per la scrittura del personaggio, chiaramente ispirata e
influenzata dal famoso personaggio DC Harley Quinn. Inutile nascondersi, la
popolarità della Robbie è aumentata esponenzialmente dopo aver partecipato al
film Suicide Squad riscuotendo un gran successo tra i fan e i critici per la
prova fenomenale compiuta con la cattivona DC. Il personaggio è una chiara
copia, è quando vedi all’opera durante il film Margot ti sembra di rivedere
nuovamente la super criminale. Il fatto che sia brava ad interpretare delle
psicopatiche credo sia assodato, un piccolo consiglio che gli posso dare è
quello di rifiutare per qualche anno ruoli del genere e concentrarsi su di un
più vario repertorio. Tonya e il film Mary Queen of Scott in uscita nelle sale
nel 2019 da questo punto di vista mi rassicurano.
Oltre alla
prova dei due attori salvo l’ambientazione noir-moderna del film che adoro e
che si sposa perfettamente con l’idea base del regista e sceneggiatore. Peccato
che un ambientazione simile meritava un altro tipo di grandezza. Le location si
possono contare sulle dita di una mano e tolto il café in cui si svolge il 70%
del film il resto sono solo luoghi abbozzati, il senso di “film piccolo” lo
avverti costantemente.
Fotografia
sufficiente, fa il suo sporco lavoro, aiutata dall’ambientazione di cui vi
parlavo prima. Bocciata invece la colonna sonora, assente, pessima e con
musiche dimenticabili se non per il carino motivetto fischiettato. Il
doppiaggio non è dei migliore, felice per il ritorno della doppiatrice
originale di Margot Domitilla D’Amico.
Credo di
essere stato più chiaro possibile, il film non merita, mi aspettavo tutt’altro
ed una qualità almeno sufficiente, invece non riesce a stare in piedi nemmeno
grazie all’ottima prova della sua protagonista e ad una ambientazione sempre
carica di fascino.
Scegli con
più cura i tuoi film mia cara amata Margot.
VALUTAZIONE: 5
Firmato: Christian Allegra
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